Agricoltura: microbi ‘su misura’ per salvare gli ulivi dalla siccità
L'obiettivo dello studio dell'ENEA realizzato nell'ambito del progetto BIOMEnext e pubblicato su Applied Science è mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli ulivi attraverso pratiche agricole innovative che sfruttano i benefici delle comunità microbiche presenti nel suolo e nelle radici, soprattutto in condizioni di siccità.
Mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli ulivi attraverso pratiche agricole innovative che sfruttano i benefici delle comunità microbiche presenti nel suolo e nelle radici, soprattutto in condizioni di siccità. Questo è l’obiettivo dello studio ENEA[1] pubblicato su Applied Science e condotto in collaborazione con il Cnr e le università di Milano, Torino e Tuscia, nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale BIOMEnext.
Nello specifico dallo studio emerge che in condizioni di siccità i microrganismi presenti nel suolo attivano o aumentano i geni necessari per difendersi e adattarsi, come quelli che migliorano l’utilizzo di nutrienti fondamentali, proteggono le cellule dai danni ossidativi e permettono ai batteri di spostarsi verso ambienti più ricchi di acqua e nutrienti.
“L’interfaccia tra radici e rizosfera rappresenta una zona cruciale di interazione tra piante e microrganismi, dove si svolgono molti processi essenziali per la salute e lo sviluppo delle piante, come l’assorbimento di nutrienti e di acqua”, spiega la coautrice dello studio Annamaria Bevivino, ricercatrice della Divisione ENEA Sistemi agroalimentari sostenibili.
Per approfondimenti: articolo di Enea@informa del 23/10/2025

