Lo scorso 1 maggio è andato in onda il servizio di Tgr Leonardo sulle attività che prevedono l'utilizzo della tecnologia a fluidi supercritici, messa a punto da ENEA, che permette di estrarre vitamina D e Omega 3 da sottoprodotti della pesca. Queste attività rientrano all'interno del progetto VITADWASTE, coordinato dall’Università di Camerino che vede tra i partner anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l'Università degli Studi del Piemonte Orientale, l'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna ed il CREA Ricerca.
Il servizio di Tgr Leonardo è andato in onda su Rai3 con l’intervista a Gian Paolo Leone, ricercatore ENEA del Laboratorio di Bioeconomia circolare rigenerativa, che spiega il procedimento di estrazione di vitamina D e Omega 3 dagli scarti ittici, principalmente dal pesce azzurro: "In particolare tutta la parte di pescato che non può essere commercializzato perché fatto di pesci di minore qualità piuttosto che di esemplari di taglia inferiore a quelle che per legge possono essere avviate alla commercializzazione. Questa percentuale che per le piccole specie pelagiche come nel nostro caso è circa 5%” spiega Gian Paolo Leone.
Gli scarti ittici potrebbero costituire materie prime ideali per la formulazione di nutraceutici di vitamina D in modo sostenibile, considerando anche la sua importanza nel favorire l'assorbimento di calcio e fosforo e l’elevata carenza nella popolazione umana (40% in Europa).
Di seguito il link al servizio: Tgr Leonardo